Don Bosco mentioned
the Tartars in his Storia Italia1
already in 1855. He however was referring not to Mongols but to a
tribe that was notoriously referred already in literature as the
scourge of God, Attila the Hun. He paints a grotesque picture
of these tribe from the literary sources available at his time... a
mental picture that would not be easily appreciated by the Huns
themselves. He mentions the geographical orientation of this Gran
Tataria once again in the glossary index of his took a place east
of Russia.2
Then again in the same glossary index mentions Tartaria as the
natural recipient of the Black Sea's tributaries.3
Mentre queste cose avvenivano si avanzava verso l'Italia un nemico che minacciava di riuscire ai Romani più funesto degli stessi Vandali; questi fu il feroce Attila re degli Unni. Questo barbaro aveva esteso le sue conquiste dal mar Baltico al Ponto Eusino, ossia Mar Nero, e prolungavansi fino al di là del'mar Caspio, paese detto oggidì Gran Tartaria. Godeva egli in farsi soprannominare il flagello di Dio, nome a lui ben dovuto a motivo delle devastazioni, onde il suo cammino era dapertutto segnato. Testa grossa, larghe spalle, occhi piccoli e scintillanti, naso grosso e schiacciato, colore fosco, andamento minaccioso, ecco il ritratto di quell’orribile mostro.
Then in his work
Storia Ecclesiastica, don Bosco made mention of Tartaria in its index
of Dictionary-Vocabulary.4
But once again, he was referring to the Unni, i.e. the Huns.
At other
circumstances, in his 1857 catechetical publication Due conferenze
intorno al Purgatorio, don Bosco uses the term tartaro/Tartaro.
He uses this terminology when referring to the sufferings of
purgatory as depicted by the ecclesiastical literature of his time.
In more vivid terms he describes Tartaro as a furnace of fire, a dark
abyss. He does so typically because catholic liturgy then referred to
it as tartaro,
luogo oscuro, bocca del leone, morte eterna.5
In
his Il Giovane Provveduto, don Bosco lifts the latin liturgical
prayer texts of his time which refer to the sufferings of purgatory
with the word tartarus6
that in all probability
describes the inescapable hold and enduring
burning
of black tar slime.
In
the Biographical Memoirs, Lemoyne recounts
the earliest years of don Bosco amidst his peers. Lemoyne records the
very narration when Bosco exposes the fact that the stories from the
great land of Mongol was already prevalent during those times. The
very charlatan whom don Bosco would vie for the attention of his
peers was the first account where this exotic stories which included
the great Mongol
Khan
of Tartaria would appear in Salesian literature.
Sulla piazza, adunque, di un paese vicino era venuto a far sue prove un cantambanco, con musica e gran cassa. Giovanni in mezzo alla folla si era spinto tanto innanzi, che era giunto presso la carrozza. Il ciarlatano di sua conoscenza voleva levarlo di là, ma non ci fu verso. - La piazza è pubblica - diceva Giovanni. Dall'alto della vettura il ciarlatano incominciò a raccontare le sue fanfaluche come fosse venuto dal Gran Mogol, avesse percorsa tutta la Cina, fosse amico intimo di tutti i principi della Persia, avesse miracolosamente guarito il gran Kan di Tartaria, il Michado del Giappone ecc. ecc. ecc. Continuava come pel bene dell'umanità avesse per lunghi anni fatti studii profondi sulle erbe al chiaro della luna, e avesse scoperto dei segreti di natura così benéfici da far trasecolare lo stesso Salomone, se fosse ancor stato a questo mondo. Rinforzando la voce, annunziava urbi et orbi come avesse trovato un mezzo miracoloso per cavare i denti al suo uditorio, o con una spada, o con un martello, o col dito, ma però senza che il paziente avesse a soffrire il minimo dolore.7
Then
again in the 5th
volume of the Biographical
Memoirs of Don Bosco,
Lemoyne is seen quoting don Bosco that describes the
“tartari”, as
a
group of mohamedans in the region of Crimea.8
In
the 18th
volume of the Biographical
Memoirs of Don Bosco,
“Tartaria” is once again mentioned as one of the two banks of the
river that runs near Peking (Beijing). One group of his sons,
Salesians will be entering from the side of China and the other from
the side of Tartaria (presumably
referring to Mongolia).
He
recounts the scenes of the dream
...when
they will meet each other and shake hands.
This was one of those visions in don Bosco missionary dreams, and he
describes that eventful
moment
as a
glorious day for the Congregation.
But as he says, these things (moment)
are in the hands
of God.
Mentre Don Bosco raccontava, i tre ascoltatori esclamarono a più riprese: - Oh Maria, Maria! - Il Santo, quand'ebbe finito, disse: - Quanto ci ama Maria! - Parlando poi di questo sogno con Don Lemoyne a Torino, prese a dire con tranquillo, ma penetrante accento: - Quando i Salesiani saranno nella Cina e si troveranno sulle due sponde del fiume che passa nelle vicinanze di Pechino!... Gli uni verranno alla sponda sinistra dalla parte del grande Impero, gli altri alla sponda destra dalla parte della Tartaria. Oh! quando gli uni andranno incontro agli altri per stringersi la mano!... Quale gloria per la nostra Congregazione!... Ma il tempo è nelle mani di Dio! Il medesimo Don Lemoyne nel mandare copia del sogno a monsignor Cagliero scriveva il 23 aprile a proposito della parte ivi rappresentata da Don Rua, vicario di Don Bosco, e da Giuseppe Rossi, provveditore generale: “Io come interprete noterò: Don Rua è la parte spiriuale sopra pensiero, Rossi Giuseppe la parte materiale pur essa imbrogliata. L'avvenire deve consolare l'uno e l'altro”. E così realmente fu. Un buon commento a quel punto del sogno, dove si parla del Cile, balza fuori da quanto si riferisce nel Bollettino di settembre del 1887. Descrivendosi un viaggio compiuto da monsignor Cagliero con monsignor Fagnano nella repubblica transandina, si narra che a Santiago il senatore Valledor pregava i Salesiani di accettare la direzione dell'orfanotrofio governativo, costituendosi padri di tanti fanciulli dai sette ai dieci anni, e che andati essi a visitare l'istituto, si sentirono.9
Don Bosco when
advising Msgr. Cagliero, reminds him, and indirectly speaking on
behalf of all his sons (and daughters) that the Salesians will always
protect the Holy Father and Catholic Church wherever the congregation
may be. When speaking of the places, don Bosco specifically envisions
the Salesians to simply have faith for they will be faithfully
defending the Pope and it is for whom he (a salesian) stands for
wherever they are and whatever they do specially in two continents
i.e. Africa and Asia, and here he also includes a region he calls
Tartaria.
Venne monsignor Cagliero, al quale disse: - Hai bene a mente la ragione per cui il Santo Padre deve proteggere le nostre Missioni? Dirai al Santo Padre ciò che finora fu tenuto come un segreto. La Congregazione ed i Salesiani hanno per iscopo speciale di sostenere l'autorità della Santa Sede, dovunque si trovino, dovunque lavorino... Voi andrete, protetti dal Papa, nell'Africa... L'attraverserete... Andrete nell'Asia, nella Tartaria e altrove. Abbiate fede.10
In this last
command to Cagliero, and obviously to those Salesian missionaries he
represents in the future, their loyal and effective service to the
Pope and to the church depends on their the strength of their faith:
Abbiate fede. “Have Faith.”… can be construed to mean
having confidence in the prophetic word of the founder, don Bosco or
to have a more evangelical faith in God to be the condition for the
fidelity of the Salesian missionaries.
Lastly, in terms of
seeking the blessing and help of Our Lady, help of Christians, it was
recorded that tokens of request by way of monetary offerings came
from all over the world seeking the heavenly intercession of Our Lady
through don Bosco and his sons. One of these requests for cures and
conversion was from Tataria.
Prima l'Italia, poi la Francia versarono somme enormi per aiutarci, ma poi furono stanche di dare elemosine avendo subiti grandissimi disastri finanziarii. D. Bosco stesso aveva cessato di rivolgersi per grosse somme ai ricchi Italiani sicchè alcuni gli scrissero, persino lamentandosi di essere dimenticati da lui e dichiarandosi sempre pronti a soccorrerlo come aveano fatto per il passato. Ma dal punto che erano diminuitigli aiuti di queste nazioni ecco prendere il loro posto Prussia, Russia, Polonia senza che Don Bosco facesse nulla e in nulla si adoperasse per chiedere la loro cooperazione. Incominciò nel 1884 un parroco dal fondo della Russia a mandare 1000 lire, per aver invocata Maria Ausiliatrice ed averne ottenuta una grazia singolare. Da quel momento i rubli furono il sostegno dell'Oratorio a centinaia e centinaia, tutte le settimane, mentre non mancavano marchi, dollari, fiorini, lire sterline. La Madonna stessa manifestava la sua potenza, la nostra esistenza, e le nostre necessità. La fama di Maria SS. Ausiliatrice, di D. Bosco, del Santuario di Torino penetrava negli angoli più rimoti della terra. Nel 1883 giungeva una lettera dall'Asia minore colla quale una musulmana di religione chiedeva preghiere per suo marito infermo, e nel 1886 dai confini della Tartaria una povera idolatra mandava la sua offerta chiedendo in lingua russa la sua conversione e quella della sua famiglia...”.11
In brief, it can
safely be said that don Bosco, when referring to Tartarus or
Tartaria, was surely manifesting his zeal
for souls: preventing
them from falling into
purgatory's tartaro
or
underscoring the
intrinsic human value for
conversions to God
through a devotion to
the heavenly Madonna even if these souls be as far as
Tartaria.
1Giovanni
BOSCO, La
storia d'Italia
raccontata alla gioventù da' suoi primi abitatori sino ai nostri
giorni,
Torino, Tipografia Paravia E Compagnia, 1855, 165
[OE
VII,165].
2“Gran
Tartaria, vasto paese all'estremità orientale della Russia.” in
BOSCO,
La
storia d'Italia,
534
[OE
VII,534].
3“Ponto
Eusino, o Mar Pontico, Mar
Nero,
che bagna la Tartaria, la Circassia, la Georgia, la Natolia, e la
Turchia Europea.” in
BOSCO,
La
storia d'Italia,
537
[OE
VII,537].
4“Unni,
popoli barbari chiamati dai cinesi Hinungun
che significa schiavi. I latini per corruzione dissero Ilunni:
parte di loro passo nella China, l'altra dalla Tartaria invasero
l'impero romano e vennero ad infestare l'Italia
guidati da Attila.” in
Giovanni BOSCO, Storia
ecclesiastica ad uso della gioventù
utile ad ogni grado di persone,
4°Ed.
Torino,
Tip. Dell'oratorio Di S. Franc. Di Sales, 1871, 452 [OE
XXIV,452].
5Giovanni
Bosco, Due
conferenze tra due ministri protestanti ed un prete cattolico
intorno al purgatorio e intorno ai suffragi dei defunti,
Torino, Tip. Di G. B. Paravia E Comp., 1857, 85 [OE
IX,121];
Moreover
in further texts he writes “Le parole tartaro,
inferno, bocca del leone, luogo oscuro
significano un luogo inferiore dove sono trattenuti tanto i reprobi,
quanto le anime dei giusti che scontano le loro colpe. Se voi
consultate i santi padri, i buoni dizionarii, gli scrittori sacri e
profani, le parole suddette vengono a significare luogo
sotterraneo, luogo oscuro, luogo di tormenti e di privazione.
In ciò i protestanti vanno d'accordo coi cattolici recitando il
simbolo degli Apostoli che Gesù discese all'inferno,
descendit ad inferos,
per significare il limbo ovvero un luogo sotterraneo”;
Moreover he uses the term Tartarus in the same opus, Ibid.,
86 [OE
IX, 122]: “Quando poi la Chiesa cattolica invoca Iddio a favore di
quelle anime, ne
cadant in obscurum, ne absorbeat eas tartarus et liberentur de ore
leonis,
intende di supplicare la divina misericordia che si degni di
liberarle dal carcere tenebroso del purgatorio e riceverle fra gli
splendori immortali della gloria celeste. Quanto mi dite può andar
bene fino ad un certo punto; ma quel dire:
liberate, o Signore, quelle anime dalla morte eterna.
Mi pare che i cattolici pretendano cavar le anime fuori dall'
Inferno, cose che niuno certamente vorrebbe ammettere, e che perciò
dimostrano quanto mai sia assurda la liturgia cattolica nelle
preghiere pei defunti.”
cf.
Ibid.,
85 [OE IX,121]. And in another publication of his, don Bosco
reprints the work of the Archbishop of Westminster which also speaks
of Tartaro as referring to purgatory's fire. Giovanni BOSCO, ed., La
Perla Nascosta Di S. E. Il Cardinale Wiseman, Torino,
Tip.
Dell'orat. Di S. Franc. Di Sales, 1866, 32 [OE
XVII,56].
6Giovanni
BOSCO, Il
giovane provveduto per la pratica de' suoi doveri negli esercizi di
cristiana pietà
per la recita dell' uffizio della b. vergine dei vespri di tutto
l'anno e dell'uffizio dei morti, 101
ed., Torino, Tipografia E Libreria Salesiana,
1885, 384 [512]. “Domine
Iesu Christe, Rex gloriae, libera animas omnium fidelium defunctorum
de poenis inferni, et de profundo lacu: libera eas de ore leonis,
ne absorbeat eas tartarus, ne cadant in obscurum: sed signifer
Sanctus Michaël repraesentet eas in lucem sanctam: Quam olim
Abrahae promisisti et semini eius.”
8“La
popolazione della Crimea monta appena a dugento mila abitanti, quasi
tutti tartari, i quali seguono la religione di Maometto.” Giovanni
Battista LEMOYNE, Memorie
biografiche di don Giovanni Bosco,
vol.
V, [n.p.], 1905,
292.
11This
note was taken from the endnote number 22 that comments on the
graces sought from the heavenly mother in page 94 of the Memorie
Biografiche, vol. 10, [n.p.], 1939.